Napoli, il Tar boccia le zone rosse: “Misure straordinarie per problemi ordinari”

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Il provvedimento, firmato dal prefetto Michele di Bari, vietava lo stazionamento di persone con atteggiamenti “molesti o minacciosi” in alcune aree cittadine.

Napoli– Il Tar della Campania ha annullato la proroga delle zone rosse istituite a Napoli per motivi di ordine pubblico, definendole misure “straordinarie” adottate per affrontare problemi “ordinari e stratificati nel tempo”.

Il provvedimento, firmato dal prefetto Michele di Bari, vietava lo stazionamento di persone con atteggiamenti “molesti o minacciosi” in alcune aree cittadine. Ma secondo il Tribunale amministrativo non esisteva alcuna emergenza “imprevedibile” che giustificasse restrizioni così prolungate della libertà di circolazione.

Nel dettaglio, il Tar sottolinea che i provvedimenti del prefetto Michele di Bari non descrivono una situazione “di grave, imprevista e imprevedibile emergenza per la sicurezza pubblica”. Al contrario, fanno riferimento a problematiche “ordinarie e stratificate nel tempo”, tipiche di una grande città come Napoli, alle prese con tensioni sociali e crescenti flussi turistici.

Secondo il Tribunale, queste situazioni vanno affrontate “utilizzando i normali strumenti previsti dall’ordinamento”, senza ricorrere a restrizioni prolungate della libertà di circolazione. Anche nel caso in cui si ammettesse l’esistenza di un’emergenza, il Tar contesta la durata eccessiva del provvedimento: una proroga che si estende di fatto per almeno nove mesi, con possibilità di ulteriori estensioni, in aperta violazione del “principio della temporaneità” previsto per i provvedimenti urgenti.

Per i promotori del ricorso, consiglieri municipali e associazioni locali, si tratta di una bocciatura della linea del Viminale, che dallo scorso anno promuove l’uso delle zone rosse nelle grandi città.

“Una vittoria dello Stato di diritto e della Costituzione”, commentano i legali. I ricorrenti parlano di “sconfitta politica per il governo” e accusano l’esecutivo di aver usato l’emergenza come pretesto per evitare il confronto democratico. – 30 luglio 2025

Fonte Ansa
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