La Città Metropolitana ha disposto un trasferimento immediato della scuola in una nuova sede, suscitando forte protesta da parte della dirigente scolastica, del corpo docente, degli studenti e delle famiglie: ” il Viviani non chiede favoritismi, ma rispetto. Il rispetto per il lavoro svolto, per la programmazione già avviata e, soprattutto, per il diritto allo studio degli studenti”.
Castellammare di Stabia – A pochi giorni dall’inizio delle lezioni, l’Istituto Alberghiero “Raffaele Viviani” si trova in una situazione di estrema incertezza, la Città Metropolitana ha disposto un trasferimento immediato della scuola in una nuova sede, suscitando forte protesta da parte della dirigente scolastica, del corpo docente, degli studenti e delle famiglie. La comunicazione ufficiale, giunta il 9 settembre, a soli tre giorni lavorativi dall’avvio dell’anno scolastico , ha imposto il trasloco forzato dell’istituto presso un nuovo edificio nel quartiere Savorito. Una decisione piovuta dall’alto, senza alcun preavviso operativo, che ha scatenato la protesta del corpo docente, degli studenti e delle famiglie e rischia ora di paralizzare per settimane l’attività scolastica e formativa di oltre 600 studenti. – Il problema non è solo logistico: si rischia concretamente uno stop delle lezioni per settimane, compromettendo l’avvio dell’anno scolastico per oltre 600 studenti. “No al trasferimento immediato: chiediamo certezze”, è il messaggio che arriva forte e chiaro dalla comunità scolastica del “Viviani”.
La vicenda è l’ennesimo esempio di come la burocrazia possa ostacolare lo sviluppo anziché favorirlo. Nonostante mesi di interlocuzione con la Città Metropolitana, il trasferimento è stato annunciato senza alcuna programmazione concreta e con tempistiche che la scuola definisce “inaccettabili”.Preparare aule, laboratori, uffici e garantire condizioni minime di sicurezza in soli tre giorni è semplicemente impossibile. In più, la sede individuata, in via Savorito, viene ritenuta inadeguata. in quanto troppo piccola per accogliere tutte le classi e i servizi necessari a garantire una didattica efficace. L’Istituto chiede l’apertura immediata di un tavolo di confronto con i tecnici e i rappresentanti istituzionali, per trovare una soluzione condivisa e praticabile, senza mettere a rischio l’anno scolastico e la continuità didattica. “Abbiamo lavorato tutta l’estate per prepararci al meglio. Ora ci troviamo a dover riorganizzare tutto in poche ore, senza nemmeno sapere se la nuova sede sia davvero pronta”, sottolinea la preside Toricco. Da quanto emerge, il “Viviani” non chiede favoritismi, ma rispetto. Il rispetto per il lavoro svolto, per la programmazione già avviata e, soprattutto, per il diritto allo studio degli studenti. Una citta, un territorio che hanno fatto della cultura dell’accoglienza un simbolo della loro identità, non si può trattare una scuola professionale come un problema da spostare all’ultimo minuto. Serve visione, responsabilità e ascolto: la formazione dei giovani è troppo importante per essere ostaggio della cattiva gestione amministrativa.
L’Istituto Alberghiero “Raffaele Viviani” non è una scuola qualunque: rappresenta un punto di riferimento per un territorio come quello stabiese e sorrentino, dove turismo e ristorazione sono settori chiave dell’economia. In un momento storico in cui si registra una forte carenza di personale specializzato nell’intero comparto alberghiero, cuochi, camerieri, tecnici di sala e accoglienza. interrompere la formazione di nuovi professionisti è un danno che va ben oltre le mura scolastiche. Al contrario, sarebbe necessario tutelare e rafforzare scuole come questa, che contribuiscono direttamente alla qualità dell’offerta turistica e alla crescita professionale dei giovani. Oggi, purtroppo, quella qualità è spesso affidata a personale extracomunitario che oltre a problemi inerenti l’integrazione in un nuovo Paese, evidenziano enormi problemi di formazione dovuta alla scarsa esperienza, con ricadute evidenti sul livello del servizio offerto, in un comparto che in passato è stato motivo d’orgoglio per la nostra economia e per l’immagine del territorio. – 10 settembre 2025
Fonte Il Corrierino