Uso sistematico della diffamazione per intimidire oppositori, funzionari scomodi e preservare una lottizzazione abusiva. La denuncia dell’ex Segretaria generale rivela un sistema perverso di complicità tra i vertici dell’ex amministrazione, diffamatori seriali, violazioni impunite e silenzi imbarazzanti
Sorrento – Non si placa l’eco mediatico scaturito dalle recenti rivelazioni della ormai ex Segretaria generale e responsabile anticorruzione, Candida Morgera. Un’atmosfera torbida e inquietante emerge dalle 50 pagine della relazione recentemente pubblicata sull’Albo Pretorio. Più che una relazione amministrativa, il documento assume i toni di una denuncia circostanziata, puntando il dito contro un sistema di gestione opaco riconducibile all’ex sindaco Massimo Coppola, attualmente detenuto per reati di corruzione. Tra i tanti argomenti trattati ha destato l’attenzione della cittadinanza, la figura di un personaggio ben noto agli ambienti giudiziari, poichè già condannato per gravi abusi edilizi e atti di violenza. Un soggetto, poco raccomandabile, proveniente dall’hinterland circostante ma da anni stabilitosi a Sorrento e che negli ultimi anni è balzato agli onori della cronaca per una sua particolare campagna diffamatoria, condotta principalmente attraverso i social e spesso amplificati anche da una testata online non registrata secondo le norme di legge. Una macchina del fango rivolta contro istituzioni, imprenditori, esponenti delle forze dell’ordine, giornalisti e semplici cittadini, accusati pubblicamente senza contraddittorio e spesso con toni violenti e offensivi. Un clima di terrore, descritto come “pesante e di paura diffusa”, che ha condizionato la vita sociale e politica della città. Un modus operandi, oggetto però di numerose denunce per diffamazione e stalking, determinando l’apertura di alcune decine di procedimenti penali presso il Tribunale di Torre Annunziata. Alcuni dei quali già giunti a sentenza di condanna e che vedono tale personaggio stabile sul banco degli imputati. Secondo quanto emerso in un primo momento l’unico reale intento di costui sarebbe stato quello di scongiurare l’abbattimento di una lottizzazione abusiva di sua proprietà, realizzata quasi vent’anni fa e da tempo oggetto di ingiunzione alla demolizione e acquisizione dell’area al patrimonio comunale con provvedimento di autorizzazione alla demolizione da parte della Procura della Repubblica, sinora inspiegabilmente non eseguito.
Il legame con il potere politico – La figura del soggetto in questione, viene descritta come vicina al potere politico locale, con accesso privilegiato agli uffici comunali e un rapporto diretto con il Sindaco e gli Uffici Comunali. Una singolarità che ha fatto scattare più di un campanello d’allarme, maturando il sospetto che parte dell’azione diffamatoria ,fosse orchestrata in sinergia con il Primo cittadino e il suo “consulente sensitivo”. Circostanza confermata dal fatto che, mentre i comuni cittadini attendevano mesi per un colloquio, il personaggio in questione era di casa al Palazzo. Secondo diverse fonti, grazie all’accesso privilegiato agli uffici comunali,costui veniva informato in anticipo su atti riservati, controlli e procedimenti amministrativi, che poi strumentalizzava per alimentare la sua propaganda sui social. Da quanto emerge dalla relazione dell’ ex Segretaria Generale, l’intera campagna diffamatoria non sarebbe stata casuale, ma parte di un disegno ben più articolato, ovvero quello di colpire e delegittimare, attraverso l’odio mediatico, possibili avversari politici dell’ex sindaco Coppola, funzionari “non allineati”, giornalisti scomodi e cittadini attivi. Un sistema di diffamazione costruito per colpire chi osava alzare la testa, con un atteggiamento quasi punitivo, su abitazioni private e attività economiche, come se il sistema istituzionale agisse di riflesso alle campagne mediatiche.
Il silenzio degli uffici e il caso Bucciero – A rafforzare l’ipotesi di una connivenza istituzionale c’è l’atteggiamento degli Uffici comunali e del Comando di Polizia Municipale, circa i quali,Morgera evidenzia che, in più occasioni, gli attacchi mediatici del diffamatore seriale hanno trovato una sponda operativa nelle attività dell’amministrazione come controlli a raffica, senza ordine cronologico, su segnalazione “anonima”, spesso percepiti come strumenti di ritorsione verso chi finiva nel mirino della macchina del fango. Talvolta, a fronte di richieste di chiarimenti, ci si trovava di fronte a un atteggiamento elusivo; gli stessi addetti e responsabili degli uffici competenti, tranne qualche eccezione, davano l’impressione di aderire a una logica sistemica, piuttosto che di operare in modo trasparente e collaborativo. Un meccanismo pericoloso, che,se confermato, configurerebbe una sinergia perversa tra politica, comunicazione illegale e strutture amministrative, con evidenti profili di reato. Nel ricordare che in tale campagna sistematica di intimidazione e delegittimazione pubblica, caratterizzata da dichiarazioni denigratorie, sono stati coinvolti anche la stessa Segretaria Generale e un suo diretto collaboratore, l’avvocato Donatangelo Cancelmo, legale dell’ente, in ragione della loro attività di controllo e vigilanza, tra i soggetti colpiti da tale esposizione mediatica ostile figura anche il Vice Comandante della Polizia Municipale, dott. Carmine Bucciero. Il quale, nonostante la delicatezza della posizione e la gravità della situazione, non ha ricevuto alcuna forma di solidarietà da parte del Comando. Tale atteggiamento è apparso ancor più inspiegabile nel momento in cui, sia il Comune che il Comando, sono stati chiamati a costituirsi Parte Civile nel relativo procedimento.Un comportamento che ha suscitato indignazione e che secondo la relazione rappresenta il culmine negativo di una gestione ambigua e, per alcuni, complice.
In attesa della svolta: la lottizzazione abusiva e la demolizione mai eseguita – Ma il nodo centrale, secondo quanto riportato nella relazione, resta ancora quello della lottizzazione abusiva, realizzata dal soggetto vent’anni fa alla periferia della città. Un’area per la quale la Procura della Repubblica ha da tempo emesso un provvedimento di demolizione e acquisizione al patrimonio comunale, rimasto però lettera morta. Infatti, nonostante gli ordini giudiziari, l’intervento demolitorio non è mai stato eseguito. Un fatto che getta nuove ombre sul comportamento degli uffici competenti e alimenta il sospetto che l’intera campagna mediatica fosse mirata a proteggere anche interessi personali, garantendo l’impunità e il mantenimento del bene abusivo. – Alla luce di queste gravi rivelazioni, molti cittadini si attendono ora una svolta giudiziaria. Dopo l’avvio dell’inchiesta da parte della Procura di Torre Annunziata, che hanno già scoperchiato disegni corruttivi all’interno del Comune, cresce la richiesta di estendere le indagini anche a questo filone, che oltre alla posizione del diffamatore, coinvolge comportamenti omissivi e collusivi da parte degli uffici comunali. Intanto, sul tavolo resta anche la questione politica e morale, con la richiesta alla Commissaria Prefettizia, dott.ssa. Rosalba Scialla ,attualmente alla guida dell’Ente, di mettere fine a questa vicenda con un atto forte, avviando l’immediata demolizione della lottizzazione abusiva e ponendo un argine al degrado istituzionale.
Nel frattempo che diversi cittadini e professionisti,oggetto di tale campagna diffamatoria, hanno rotto il silenzio, denunciando i fatti in Procura, una parte della comunità ha già reagito. Tre interrogazioni parlamentari sono state presentate da esponenti del M5S e di AVS. Un atto di coraggio collettivo che ha portato alla luce una vicenda oscura e vergognosa, nella speranza che le istituzioni, finalmente, facciano la loro parte. – 23 agosto 2025