Incendi sul Vesuvio, il WWF accusa: “Prevenzione ignorata, costi fuori controllo”

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Ogni estate ci indigniamo davanti alle immagini di territori in fiamme ma ci ostiniamo a non investire nella sola arma realmente efficace: la prevenzione”.

 Mentre ancora si alzano colonne di fumo dalle pendici del Vesuvio, devastate da incendi che hanno richiesto oltre 7,8 milioni di litri d’acqua in pochi giorni, il Wwf Terre del Tirreno che con il presidente Claudio d’Esposito,  lancia un grido d’allarme: “Spegnere costa otto volte più che prevenire. E l’Italia continua a inseguire le fiamme invece di anticiparle.” – Dal 15 giugno al 9 agosto, secondo dati della Protezione Civile Regionale, in Campania si sono registrati 1.060 incendi, che hanno divorato 2.568 ettari di boschi e macchia mediterranea. Solo sul Vesuvio, tra il 5 e il 10 agosto, i mezzi aerei hanno effettuato quasi 2.000 lanci, in uno scenario che il Wwf definisce “drammatico ma ormai prevedibile”. – “Ogni estate ci indigniamo davanti alle immagini di territori in fiamme – sottolinea d’Esposito – ma ci ostiniamo a non investire nella sola arma realmente efficace: la prevenzione”.  – Il WWF sottolinea come l’intensità e la frequenza degli incendi boschivi siano ormai fuori controllo, alimentate da crisi climatica, lunghi periodi di siccità, abbandono dei territori rurali e cattiva gestione delle biomasse. In queste condizioni, continuare a puntare quasi esclusivamente sullo spegnimento equivale a “versare acqua su un secchio bucato”. La soluzione, afferma d’Esposito, è nella prevenzione pianificata e partecipata, come dimostrano alcuni progetti già attivi sul territorio nazionale.

Nelle Oasi WWF, la strategia preventiva è già realtà. L’Oasi degli Astroni, alle porte di Napoli, ha avviato il progetto ABCD Astroni, coinvolgendo cittadini, scuole e comunità locali nella segnalazione precoce di focolai, installando sistemi bioacustici con intelligenza artificiale e formando oltre 1.000 persone in attività di tutela ambientale. Dopo l’incendio del 2022, ben 20 ettari di habitat boschivo sono stati recuperati. Esperienze simili arrivano anche da Bergamo, dove il progetto OFF (Our Forest Fires) ha incentivato pratiche agricole e forestali sostenibili, e da Lecce, dove i cosiddetti “alberi parlanti” (Tree Talker) monitorano lo stato idrico delle piante, fornendo dati di pre-allarme contro i rischi incendi. Il WWF e BirdLife International chiedono un deciso cambio di passo anche a livello europeo. L’appello è chiaro: investire i fondi europei in soluzioni basate sulla natura, anziché bruciarli (letteralmente) nella sola soppressione dei roghi.Le priorità indicate includono: Ripristino di ecosistemi chiave (foreste, aree umide); Gestione forestale vicina alla natura; Sostegno all’agricoltura e pastorizia tradizionale; Sistemi di allerta precoce e coinvolgimento delle comunità locali. Non possiamo aspettare l’autunno per tornare a occuparci d’ambiente. Ogni anno perdiamo biodiversità, suolo, aria pulita e, con loro, anche parte del nostro futuro”, afferma il il presidente del Wwf terre del Tirreno.

A complicare il quadro, l’abbandono indiscriminato dei rifiuti, che spesso agiscono da miccia per gli incendi. Pneumatici, plastiche e lattine di vernice, ritrovati anche in aree già bonificate come quelle lungo la panoramica per Caserta Vecchia, trasformano i roghi in veri e propri ordigni. “Le esplosioni causate da vernici e solventi mettono in pericolo gli operatori antincendio”, denuncia il WWF. Nonostante l’entrata in vigore del decreto-legge 116/2025, che introduce sanzioni più severe, le discariche abusive ricompaiono con impressionante rapidità, spesso nelle stesse aree appena ripulite. La conclusione è amara ma concreta. “L’indignazione del momento non salva i boschi. Servono piani strutturali, leggi speciali, finanziamenti adeguati e soprattutto educazione e responsabilità condivisa” –  Infine d’Esposito  lancia l’ennesimo appello ai cittadini: non aspettate che sia qualcun altro a chiamare i soccorsi. Anche un solo minuto può fare la differenza. E, soprattutto, evitiamo qualsiasi gesto irresponsabile: fuochi d’artificio, lanterne volanti, bracieri e ogni altra fonte potenziale d’innesco. – 14 agosto 2025

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