Sorrento, con il commissariamento, stretta sulle occupazioni abusive di suolo pubblico

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Dopo anni di inaudita tolleranza, finalmente i primi segnali di legalità

Sorrento – Dopo anni di lassismo e occupazioni incontrollate, arriva una svolta: il Comune di Sorrento, sotto la guida del Commissario Prefettizio Pref. Rosalba Scialla, annuncia una stretta senza precedenti contro le occupazioni abusive di suolo pubblico. Con una comunicazione ufficiale datata 29 maggio 2025, è stato dato mandato alla Polizia Municipale di intensificare i controlli sull’intero territorio cittadino.

La decisione, si legge nella nota, risponde alla necessità di “una vigilanza costante e puntuale” sul corretto utilizzo degli spazi pubblici, in vista di una stagione turistica ormai alle porte e di un’esigenza sempre più urgente di garantire ordine, decoro e sicurezza urbana. Il documento richiama l’attenzione su un fenomeno che da anni rappresenta una vera e propria piaga per la città: occupazioni selvagge, autorizzazioni poco chiare o mai concesse, spazi pubblici trasformati in estensioni private di locali e attività commerciali, spesso a discapito dei cittadini e del paesaggio urbano. “In tutti i casi in cui vengano accertate occupazioni abusive – si legge nella nota del Commissario dovranno essere disposte misure immediate per il ripristino dello stato dei luoghi e l’irrogazione delle relative sanzioni.” Infatti, a pochi giorni dalla direttiva, arrivano i primi risultati concreti: tre locali sono stati sospesi per tre giorni per violazioni alle norme sull’occupazione del suolo. Un fatto raro, se non inedito, per la città. E viene da chiedersi: perché solo ora queste misure?

Da tempo associazioni civiche, comitati di cittadini e operatori rispettosi delle regole chiedevano un intervento. Ma le precedenti amministrazioni comunali – per scelta politica, disinteresse o peggio – hanno lasciato che la situazione degenerasse. Non è un caso se la stretta arriva oggi, sotto la guida di un Commissario straordinario nominato dopo lo scioglimento del consiglio comunale. Evidentemente serviva un’autorità esterna, libera da vincoli locali, per mettere mano a un sistema che per troppo tempo ha favorito l’anarchia. Una gestione poco trasparente, quando non connivente, che ha trasformato l’occupazione di suolo pubblico da strumento di sviluppo economico a leva di disordine e disuguaglianza.

La battaglia contro l’abusivismo commerciale e la privatizzazione degli spazi pubblici non è solo una questione amministrativa: è una sfida culturale e politica. Restituire ordine e decoro significa difendere l’identità di Sorrento, la qualità della vita dei suoi residenti e l’immagine internazionale di una città che dovrebbe vivere di bellezza, non di tolleranze opache. Resta da capire chi abbia permesso che si arrivasse a questo punto. in molti sichiedono se in tutti questi anni ci sia stata negligenza oppure dolo. La comunità ha diritto a saperlo. E il nuovo corso amministrativo dovrà non solo reprimere l’abusivismo, ma anche fare chiarezza su responsabilità e silenzi colpevoli. Per ora, la svolta impressa dal Commissario segna un passo importante. Ma perché abbia davvero successo, dovrà trasformarsi in un modello stabile, trasparente e condiviso di gestione del bene pubblico. Una Sorrento più giusta passa anche da qui. – 01 giugno 2025

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