La comunità merita di vivere in un clima di integrità e fiducia. È fondamentale che venga ristabilito il rispetto delle norme e dei diritti dei cittadini e delle imprese oneste – ha dichiarato il presidente Agostino Ingenito.
Sorrento – All’indomani dell’arresto del sindaco di Sorrento, Massimo Coppola, e di alcuni suoi collaboratori, l’intera macchina amministrativa della cittadina costiera è finita nel mirino della magistratura. L’operazione, condotta dall’autorità giudiziaria locale, ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati non solo di dirigenti e funzionari comunali, ma anche di dipendenti e alcuni imprenditori del territorio, facendo emergere – secondo le accuse – un presunto “sistema” di illeciti diffusi.
La vicenda giudiziaria
Le ordinanze di custodia cautelare, emesse lo scorso martedì, hanno colpito direttamente il vertice dell’amministrazione: il sindaco Coppola è accusato di abuso d’ufficio e concorso in turbativa d’asta, mentre i suoi collaboratori rispondono di reati connessi alla gestione degli appalti pubblici. Tra gli indagati figurano anche diversi dirigenti comunali, sospettati di aver favorito specifiche ditte nel bando per la ristrutturazione di servizi turistici, nonché imprenditori ritenuti parte integrante del presunto giro di favori. – Secondo le prime ricostruzioni, le indagini si sono concentrate su forniture e lavori di rinnovamento di strutture ricettive e percorsi pedonali: servizi fondamentali per un territorio la cui economia ruota principalmente sul turismo internazionale. Le verifiche sono state avviate dopo alcune segnalazioni di anomalie nei contratti e nelle procedure d’appalto, sfociate in intercettazioni ambientali e accertamenti bancari che, stando agli inquirenti, proverebbero l’esistenza di tangenti e spartizioni illecite.
La reazione del tessuto economico
La notizia ha immediatamente suscitato preoccupazione tra gli operatori turistici. “La comunità merita di vivere in un clima di integrità e fiducia – ha dichiarato Agostino Ingenito, presidente dell’ABBAC (Associazione Bed & Breakfast e Affittacamere) –. È fondamentale che venga ristabilito il rispetto delle norme e dei diritti dei cittadini e delle imprese oneste”. Ingenito ha invitato il Ministero dell’Interno a valutare un commissariamento prefettizio, “affinché si possano ripristinare i principi di trasparenza e giustizia, a garanzia del buon nome di Sorrento”.
La proposta di commissariamento non è una richiesta isolata: diversi operatori turistici, preoccupati per le conseguenze sull’immagine della città e il regolare svolgimento della stagione estiva, sono pronti a formalizzare appelli alle autorità competenti. Il timore condiviso è che la vicenda giudiziaria possa intaccare la reputazione di Sorrento proprio nel momento in cui la concorrenza di altre destinazioni del Mediterraneo si fa sempre più agguerrita. – Intanto nel tra i residenti, lo scetticismo è palpabile: “Siamo stanchi di scandali e incertezze – confessa un’albergatrice –, serve un’inversione di rotta netta, altrimenti rischiamo di perdere non solo turisti, ma anche quell’orgoglio civico che ha sempre contraddistinto la nostra comunità”. Oggi, più che mai, Sorrento deve fare i conti con l’esigenza di trasparenza e legalità. Una gestione sana e inattaccabile degli appalti pubblici è il requisito imprescindibile per garantire sviluppo sostenibile e tutela del patrimonio culturale. L’auspicio dell’ABBAC, di un commissariamento prefettizio, vuole proprio offrire una “panoramica pulita” che rianimi la fiducia negli enti istituzionali. – Mentre la Magistratura prosegue le indagini, il futuro dell’amministrazione comunale è appeso a una delicata riflessione: ricostruire un rapporto di fiducia con cittadini e imprese, dimostrando che la trasparenza non è un optional ma un principio di fondo, l’unico in grado di preservare l’immagine internazionale di Sorrento e garantire un domani più sereno e prospero. – 24 maggio 2025
