Musumeci sui Campi Flegrei: “Messa in sicurezza? Il rischio resterà, serviva prudenza prima di costruire”

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Per il ministro, non esiste messa in sicurezza definitiva per un’area vulcanica come quella dei Campi Flegrei. In un territorio edificato nel corso di secoli, spesso senza tener conto della pericolosità geologica, si sarebbe dovuto costruire con più prudenza

Sorrento – “Anche se mettessimo in sicurezza tutto il territorio, il rischio nei Campi Flegrei non sparirebbe: siamo su un vulcano attivo”. Con queste parole il ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, è tornato a parlare dell’emergenza bradisismica nell’area flegrea. Lo ha fatto a margine del convegno “Verso Sud”, organizzato da The European House – Ambrosetti a Sorrento, dove ha illustrato la strategia del governo e i limiti oggettivi della gestione del rischio in un territorio fragile per natura. – Al centro del suo intervento, la richiesta – ancora in fase di valutazione – di stato di emergenza per i Campi Flegrei. Una misura che, precisa Musumeci, non nasce da un peggioramento della situazione, ma che mira a rassicurare una popolazione comprensibilmente scossa dal continuo sciame sismico legato al bradisismo. “Siamo in piena attività sismica – ha spiegato – anche se per fortuna non tutta è percepita dalla popolazione. Lo stato di emergenza? Serve a semplificare le procedure e accelerare i tanti interventi già avviati dal governo”. – Inoltre il ministro ha voluto chiarire un punto spesso oggetto di polemiche: i finanziamenti non mancano. “La cassaforte è stata aperta da un anno e mezzo: parliamo di 530 milioni di euro già stanziati per il bradisismo. Mai visti prima nei Campi Flegrei. Il vero problema è metterli a terra, spenderli. E prima ancora bisogna completare tutte le procedure previste”. Parole che mirano a smorzare le critiche sulla presunta lentezza delle istituzioni. Anzi, Musumeci rivendica l’impegno del governo Meloni: “I Comuni flegrei non hanno da lamentarsi. Mai c’è stata tanta attenzione da parte del governo centrale”. Al di là degli interventi tecnici, però, resta il nodo principale: non esiste messa in sicurezza definitiva per un’area vulcanica come quella dei Campi Flegrei. Lo stesso Musumeci invita a un cambio di prospettiva: “Bisogna lavorare per attenuare il rischio, non per eliminarlo. In un territorio edificato nel corso di secoli, spesso senza tener conto della pericolosità geologica, è fondamentale fare i conti con la realtà: si sarebbe dovuto costruire con più prudenza”. Non si tratta solo di soldi o decreti, ma di cultura del rischio. Una cultura che – come ha sottolineato lo stesso ministro – richiede tempo per radicarsi, così come anni di lavoro saranno necessari per portare a termine i piani di riqualificazione e messa in sicurezza degli edifici. Nel frattempo, resta forte la pressione della popolazione, spinta da comprensibili timori. Ma proprio su questo punto il ministro invita alla lucidità: “La premura nasce dall’emotività, ma sappiamo bene che le soluzioni richiedono tempo. E soprattutto consapevolezza: il rischio zero, qui, non esiste”. – 16 maggio 2025

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