Circumvesuviana al collasso: treno in avaria, linea interrotta e si sfiora la tragedia

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Ancora disagi e paura per i passeggeri, ancora retorica rassicurante da parte dell’EAV. Ma questa volta la situazione è stata a un passo dalla tragedia.

anche oggi un’ ennesimo guasto su un treno della linea Napoli-Sorrento che ha provocato l’interruzione del servizio ferroviario tra Pioppaino e Castellammare di Stabia. Secondo la comunicazione ufficiale dell’Ente Autonomo Volturno (EAV), il treno 1129 partito da Napoli alle ore 12:53 ha subito una “avaria”. Di conseguenza, i convogli provenienti da Napoli si fermano a Pioppaino, mentre quelli da Sorrento si arrestano a Castellammare. Per tamponare l’ennesima emergenza, è stato attivato un servizio sostitutivo con autobus. Il solito, stanco copione.

Ma stavolta la versione ufficiale dell’“avaria” vacilla, e non poco. Secondo le prime testimonianze e le parole dell’esponente regionale della Lega Severino Nappi, quello che è successo va ben oltre un guasto tecnico: “Altro che avaria, si è sfiorata la strage. Il treno avrebbe perso il serbatoio in corsa, proseguendo per altri 300 metri prima di deragliare”. Un episodio gravissimo, passato sotto traccia se non fosse per le denunce politiche. Nappi ha invocato il licenziamento dei vertici EAV e chiama in causa direttamente il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, parlando di “complicità” se non verranno presi provvedimenti immediati.

E qui sta il punto: quante volte ancora si potrà parlare di “disservizi”, “guasti”, “ritardi”, “sostitutivi”? Il lessico dell’EAV è ormai diventato un eufemismo cronico. E mentre le parole si fanno più leggere, i treni si fanno più vecchi, le infrastrutture più logore e l’esperienza di viaggio sempre più simile a una roulette russa.

La linea Napoli-Sorrento è una delle arterie ferroviarie più frequentate del Sud Italia, cruciale per studenti, pendolari e turisti. Eppure, è lasciata in balìa di mezzi fatiscenti e manutenzione intermittente. Una quotidianità fatta di attese infinite, convogli strapieni, assenza di aria condizionata d’estate e di riscaldamento d’inverno, quando va bene. Quando va male, si deraglia.

Il problema non è solo tecnico: è politico, gestionale, culturale. L’EAV è da anni al centro di critiche per inefficienze strutturali e per una gestione che appare sempre più opaca e autoreferenziale. Il silenzio delle istituzioni, spesso sostituito da dichiarazioni spot, non fa che alimentare la sfiducia. Ogni episodio è un déjà vu, un’altra pagina di un libro già letto troppe volte.

Questa volta, però, si è andati oltre. Quando si rischia la vita su un treno per colpa di negligenza o superficialità, non bastano più i comunicati. Servono risposte, servono dimissioni, serve un piano strutturale vero, non una toppa al giorno.

Perché ormai la Circumvesuviana non è solo un treno, ma bensì lo specchio impietoso di come si amministra (o si abbandona) un territorio. – 02 maggio 2025

foto di repertorio
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