Il sodalizio criminale operava installando apparecchi da gioco,come videopoker e slot machine, non connessi alla rete informatica dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), violando così la normativa vigente in materia di giochi e scommesse.
Napoli – Nove persone sono state arrestate questa mattina dalla Guardia di Finanza di Napoli nell’ambito di un’operazione condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA). I soggetti coinvolti sono gravemente indiziati di appartenere a un’organizzazione criminale dedita alle scommesse clandestine, con l’aggravante del metodo mafioso e della finalità di agevolare il clan dei Casalesi. – Le ordinanze, emesse dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli, prevedono sei custodie cautelari in carcere, due arresti domiciliari e un divieto di dimora nelle province di Napoli e Caserta.
Le indagini hanno portato alla luce una rete capillare di scommesse illegali nell’Agro Aversano, territorio da sempre sotto l’influenza del clan dei Casalesi. Il sodalizio criminale operava installando apparecchi da gioco – come videopoker e slot machine – non connessi alla rete informatica dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), violando così la normativa vigente in materia di giochi e scommesse. In parallelo, l’organizzazione gestiva un circuito di scommesse clandestine tramite piattaforme telematiche non autorizzate, spesso utilizzando conti di gioco intestati a prestanome e appoggiandosi a esercizi commerciali compiacenti. Alcune agenzie autorizzate avrebbero ricevuto una percentuale sulle puntate illegali, contribuendo alla diffusione capillare del sistema.
Elemento chiave dell’inchiesta è il ritorno a Casal di Principe di un noto esponente della fazione Russo-Schiavone del clan, già condannato per associazione mafiosa. L’uomo, rientrato nel 2021 dopo un periodo di libertà vigilata in un comune del Lazio, avrebbe rapidamente ricostituito una cellula operativa dedita al controllo del gioco illegale. Sotto la sua guida, l’organizzazione ha ristabilito i rapporti con vecchi affiliati e ha dato nuovo impulso alle attività illecite, tra cui la riscossione delle estorsioni, la distribuzione di stipendi agli affiliati e la gestione della cassa comune del clan. Il boss manteneva inoltre contatti con imprenditori e politici, sia collusi che vittime, consolidando il potere del clan sul territorio.
L’operazione odierna conferma la pericolosità e la capacità di adattamento delle organizzazioni mafiose, in particolare nell’ambito del gioco d’azzardo, settore sempre più redditizio per la criminalità organizzata. L’utilizzo di strumenti tecnologici, la complicità di prestanome e la presenza di esercizi commerciali compiacenti rappresentano oggi gli strumenti principali per aggirare i controlli e massimizzare i profitti illeciti. Le indagini proseguono per accertare ulteriori responsabilità e ramificazioni del sodalizio criminale. – 16 luglio 2025