E’ quanto evidenzia il presidente del comitato di salute pubblica,Rosario Lotito. Rifiuto sistematico delle ricette multiple, uno strumento fondamentale per pazienti affetti da patologie croniche che si vedono rigettare l’accesso a un servizio basilare, con ricadute pesantissime
Sant’Agnello – Un nuovo, ennesimo capitolo nero si scrive nella già travagliata storia della sanità pubblica in Penisola Sorrentina. Al centro della polemica il laboratorio di analisi dell’ASL Napoli 3 Sud presso il distretto sanitario di Sant’Agnello, dove, a detta di molti cittadini e con forza dal Comitato Salute Pubblica Penisola Sorrentina, si starebbe consumando una vera e propria discriminazione sanitaria ai danni della popolazione.
A sollevare il caso è Rosario Lotito, presidente del comitato civico che da anni si batte per la tutela del diritto alla salute nel territorio. In una nota accorata e decisa, Lotito denuncia una situazione che definisce “di una gravità inaudita”. – Il nodo della questione riguarda il rifiuto sistematico delle ricette multiple, uno strumento fondamentale per pazienti affetti da patologie croniche, tra cui coloro che devono monitorare costantemente i parametri della coagulazione del sangue (PT, PTT, INR). Mentre in tutti gli altri laboratori pubblici dell’ASL Napoli 3 Sud queste ricette vengono normalmente accettate, a Sant’Agnello i pazienti si vedono rigettare l’accesso a un servizio basilare, con ricadute pesantissime.
“I cittadini sono costretti a prenotare più volte per gli stessi esami, pagano ticket multipli, subiscono ritardi nelle diagnosi e devono affrontare un percorso a ostacoli per monitorare patologie potenzialmente pericolose”, afferma Lotito. “Non è solo una questione economica – aggiunge – ma un vero e proprio attentato alla salute e alla dignità delle persone”. Un’accusa che non lascia spazio a interpretazioni. La disparità di trattamento rispetto ad altri territori della stessa ASL rende il caso ancora più eclatante: perché solo ai cittadini della Penisola Sorrentina vengono negate cure e strumenti garantiti altrove? Le risposte ricevute fino a questo momento dall’azienda sanitaria, secondo Lotito, sono state evasive, se non del tutto assenti. Per questo motivo, il presidente del comitato ha già presentato una richiesta formale di intervento al Difensore Civico Regionale, chiedendo un chiarimento ufficiale e immediato. “Non possiamo più tollerare questo silenzio. Servono risposte, ma soprattutto azioni concrete. La giustizia sanitaria non può valere solo per alcuni cittadini”, conclude Lotito.
Nel frattempo, la popolazione – già provata da anni di disservizi, attese infinite e una percezione di abbandono cronico – guarda con crescente rabbia e sfiducia a un sistema che sembra dimenticare, troppo spesso, che il diritto alla salute è sancito dalla Costituzione, e deve essere garantito a tutti. Nessuno escluso. – 14 luglio 2025