Bufera dopo la delibera ANAC. Smontata la nomina voluta dall’ex sindaco Massimo Coppola arrestato per corruzione. Altro che rinascita culturale, la mostra di Miró oscurata dall’ennesima bufera che ha travolto una città ancora sotto shock per le precedenti vicende.
Sorrento – Un nuovo scossone politico travolge la già fragile stabilità istituzionale della città: Mario Gargiulo, ex candidato sindaco, già presidente della Commissione Trasparenza e figura simbolo dell’opposizione consiliare, ha rassegnato le dimissioni dalla carica di amministratore delegato della Fondazione Sorrento. Un fulmine a ciel sereno arrivato proprio all’indomani della presentazione in grande stile della mostra dedicata al maestro Joan Miró, evento inaugurato con la presenza del presidente della Fondazione, l’armatore Gianluigi Aponte. — Un momento che avrebbe dovuto segnare un rilancio culturale e di immagine per la città si è così trasformato in un ulteriore elemento di tensione e sgomento per la comunità sorrentina, ancora scossa dall’arresto del sindaco Massimo Coppola per corruzione e dal conseguente commissariamento del Comune.
“La Fondazione Sorrento comunica che il consiglio di amministrazione, in data 12 luglio, ha accettato le dimissioni presentate l’11 luglio dall’amministratore delegato Mario Gargiulo, in seguito alla diffusione della notizia sugli organi di stampa locali della delibera ANAC inerente al suo incarico. Il consiglio di amministrazione, in attesa della comunicazione ufficiale dell’ente amministrativo, si riserva ogni altro provvedimento in merito” tale il comunicato diffuso, in queste ore , dalla Fondazione. – Le dimissioni arrivano a seguito della pubblicazione di una delibera dell’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione), che ha dichiarato inconferibile l’incarico di AD affidato a Gargiulo dalla Fondazione, struttura formalmente privata ma controllata di fatto dal Comune. Secondo quanto emerso, la nomina risalente al 2 ottobre 2024 violava il decreto legislativo 39/2013, che vieta l’attribuzione di incarichi dirigenziali a chi, nei due anni precedenti, abbia ricoperto ruoli politici nel medesimo ente locale. – Un dettaglio non trascurabile: Mario Gargiulo si era dimesso dal Consiglio comunale solo il giorno dopo la nomina. Un tempismo che l’ANAC ha definito “sospetto”, parlando apertamente di conflitto d’interessi e di “regole ignorate”. Il tentativo di difesa, fondato sulla successiva riforma del 2025 che ha abrogato la norma contestata, è stato respinto: la valutazione dell’illegittimità resta vincolata alle leggi in vigore al momento dell’atto –
Una nomina ritenuta troppo strategica – La vicenda assume contorni ancora più inquietanti se inserita nel contesto politico cittadino. La nomina di Gargiulo fu promossa direttamente dal sindaco Coppola – oggi agli arresti – e suscitò da subito perplessità nell’opinione pubblica. Da oppositore di punta e presidente della commissione che avrebbe dovuto vigilare sulla legalità amministrativa, Gargiulo si trovò improvvisamente al vertice operativo di una fondazione chiave per la promozione culturale e turistica della città. Già nell’autunno del 2024, l’intervento dell’ANAC aveva sollevato dubbi sull’operazione. Ora, con la delibera definitiva, l’Autorità ha ordinato al Comune di dichiarare nullo l’incarico, sanzionare i membri del consiglio che lo avevano conferito e bloccare per tre mesi la possibilità di assegnare nuovi incarichi analoghi. Un provvedimento durissimo, che segna l’ennesima tappa nel collasso dell’assetto amministrativo cittadino.
Nata con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio artistico e culturale della Penisola, la Fondazione Sorrento è finita nel mirino per un uso opaco e politicizzato delle nomine. Secondo l’ANAC, lo statuto dell’ente evidenzia un controllo diretto da parte del Comune, rendendo la nomina di un ex consigliere comunale – da parte dell’amministrazione in carica – palesemente in conflitto con i principi di imparzialità. – L’intera vicenda conferma l’impressione di una gestione spregiudicata del potere: dalla trasparenza ai favoritismi, dal controllo democratico alla cooptazione politica. Il caso Gargiulo rappresenta, in questo senso, non solo una caduta personale, ma il simbolo di un intero sistema amministrativo giunto al capolinea.- 13 luglio 2025