Sorrento, la Cassazione conferma l’incandidabilità di Marco Fiorentino

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Definitiva la sentenza sulla base della Legge Severino. L’ex sindaco era stato escluso dal Consiglio comunale nel 2020 dopo la tragedia del Primo Maggio 2007.

La Corte di Cassazione ha confermato in via definitiva l’incandidabilità di Marco Fiorentino, ex sindaco di Sorrento, alle elezioni amministrative del 2020. La decisione ribadisce quanto già stabilito dai giudici di primo e secondo grado, in applicazione della Legge Severino.

Fiorentino, alla guida della città del Tasso, dal 2000 al 2010, era stato condannato per omicidio colposo plurimo in seguito al tragico incidente del Primo Maggio 2007. In quella occasione, il crollo del cestello di una gru durante l’installazione delle luminarie in piazza Sant’Antonino causò la morte di Teresa Reale, 50 anni, e di sua suocera Claudia Fattorusso Morelli, 86 anni.

Nonostante la condanna, Fiorentino si era candidato nuovamente a sindaco nel 2020, ottenendo un buon risultato alle urne, anche se non sufficiente per accedere al ballottaggio tra Massimo Coppola (poi eletto) e Mario Gargiulo. Il numero di preferenze raccolte gli avrebbe comunque garantito un seggio in Consiglio comunale, ma l’Ufficio elettorale centrale lo aveva escluso, ritenendolo non candidabile.

A seguito dell’estromissione, Fiorentino aveva presentato ricorso, ma sia il Tribunale amministrativo che la Corte d’Appello avevano confermato la legittimità della decisione dell’ufficio elettorale. Ora, la Cassazione ha messo la parola fine alla vicenda, rendendo definitiva la sua esclusione dalla competizione elettorale del 2020.

La questione, sebbene chiusa dal punto di vista giudiziario, avrebbe potuto avere risvolti politici di rilievo. Infatti, il TAR, intervenuto su un ricorso presentato dai familiari delle vittime del 2007, aveva stabilito che, nel caso in cui l’incandidabilità fosse stata sancita in via definitiva (come è ora), le elezioni del 2020 sarebbero risultate nulle. Questo perché Fiorentino aveva ottenuto un numero di voti superiore alla differenza tra i due candidati giunti al ballottaggio, il che avrebbe potuto alterare l’esito del primo turno.

Tuttavia, la sentenza arriva a scenario politico ormai cambiato. Il Comune di Sorrento è infatti commissariato dalla fine di maggio, in seguito alle dimissioni dell’allora sindaco Massimo Coppola e della sua maggioranza, travolti da un’inchiesta su presunte tangenti.

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