Circumvesuviana, ennesimo disastro: un trasporto pubblico al collasso tra silenzi istituzionali e disservizi cronici

Facebook
WhatsApp
Telegram
X
Threads
LinkedIn

Quello che accade ormai con cadenza settimanale non è più un problema tecnico. È un’emergenza civile. È la prova di una disorganizzazione profonda e di una disattenzione verso i diritti fondamentali dei cittadini, a partire dal diritto alla mobilità.

Sorrento – Ancora una volta, i pendolari della Circumvesuviana si sono ritrovati ostaggio di un sistema che definire “trasporto pubblico” è ormai una cortesia semantica. Nella mattinata di ieri, un blackout alla stazione di Napoli-Porta Nolana ha causato l’ennesima interruzione della circolazione ferroviaria su tutta la rete vesuviana, generando disagi prevedibili ma ormai sistemici. Solo nel pomeriggio l’Ente Autonomo Volturno (EAV) ha comunicato la ripresa della regolarità del servizio. Ma cosa c’è davvero da considerare “regolare” in un sistema che si regge su continui guasti, ritardi e disservizi? – Il comunicato di EAV parla di “problematiche risolte”, ma non una parola sulle cause. Nessun accenno a responsabilità, nessun mea culpa, nessun piano concreto per evitare che domani si ripeta ciò che è accaduto ieri, la settimana scorsa, e ancora prima. La realtà è che i blackout – tecnici o gestionali – sono diventati la vera routine per chi è costretto a servirsi della Circumvesuviana: studenti, lavoratori, turisti.

Turisti smarriti, cittadini esasperati – È ormai scena comune quella di turisti spaesati, bloccati nelle stazioni con bagagli al seguito, costretti a cercare alternative per raggiungere le bellezze di Pompei, Ercolano o la costiera sorrentina. Peggio ancora va ai pendolari: lavoratori e studenti, lasciati senza alternative, spesso senza informazioni, senza navette sostitutive, senza alcun rispetto per il tempo e la dignità delle persone. – A ciò si aggiunge l’umiliazione del silenzio. Da parte della Regione Campania, delle autorità locali, dei vertici EAV, nessuna voce si leva per ammettere un fallimento ormai strutturale. Possibile che nessuno senta il dovere di spiegare come sia possibile che una linea così cruciale per la mobilità nell’area metropolitana di Napoli venga lasciata in queste condizioni? Anche la stampa  ormai rassegnata limitandosi a riportare i soliti comunicati Eav.

Bisognerebbe invece continuare ad evidenziare con forza e decisione che la Circumvesuviana è oggi tutto fuorché un servizio pubblico efficiente. Treni vecchi, segnalazioni guaste, stazioni fatiscenti, sicurezza carente. L’infrastruttura sembra rimasta ancorata al secolo scorso, e chi ne dipende è costretto a vivere una quotidianità fatta di incertezza e rassegnazione. È inaccettabile che una linea ferroviaria così strategica, non solo per i residenti ma anche per il turismo internazionale, venga lasciata al collasso senza una seria presa di posizione da parte delle istituzioni. Dove sono gli investimenti? Dove la programmazione a lungo termine? E soprattutto: dove sono le responsabilità?

Quello che accade ormai con cadenza settimanale non è più un problema tecnico. È un’emergenza civile. È la prova di una disorganizzazione profonda e di una disattenzione verso i diritti fondamentali dei cittadini, a partire dal diritto alla mobilità.Serve una svolta radicale. Servono controlli seri, un piano di ammodernamento vero, e la volontà politica di porre fine a una gestione che ha trasformato un’intera tratta ferroviaria in una trappola quotidiana. Fino ad allora, continueremo a raccontare l’ovvio: che nulla cambia, che i guasti tornano, che i treni si fermano e che, tra le macerie del trasporto pubblico, chi paga sono sempre gli stessi. – 06 luglio 2025

Facebook
WhatsApp
Telegram
X
Threads
LinkedIn
Subscribe
Notificami
guest

0 Commenti
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments

Accessibility Toolbar

Non puoi copiare il contenuto di questa pagina.

 

0
Would love your thoughts, please comment.x