“Sistema Sorrento”: Nuove ombre sulla rete del potere. Nel mirino dell’ex sindaco anche l’avvocato anticorruzione

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E’ quanto rivela un articolo a firma di Vincenzo Iurillo su “Il Fatto Quotidiano.  Tra gli obiettivi dell’ex primo cittadino vi sarebbe stato anche chi cercava di fermare le ombre, l’Avvocato Donatangelo Cancelmo, responsabile anticorruzione del Comune.

Sorrento – Ancora un colpo di scena in quella che è stata definita una brutta vicenda che senz’altro lascerà un segno indelebile nella storia della Città di Sorrento.  Dopo l’arresto del sindaco Massimo Coppola per corruzione, le indagini che hanno scoperchiato quello che la Procura ha definito il “Sistema Sorrento” continuano a disegnare una mappa del potere inquietante e profonda. L’ultima rivelazione – riportata in esclusiva oggi da Il Fatto Quotidiano in un articolo a firma di Vincenzo Iurillo – getta ulteriore benzina sul fuoco: tra gli obiettivi dell’ex primo cittadino vi sarebbe stato anche chi cercava di fermare le ombre, l’Avvocato Donatangelo Cancelmo, responsabile anticorruzione del Comune.

Durante una perquisizione della Guardia di Finanza nell’ufficio del sindaco Coppola, gli inquirenti hanno rinvenuto un documento inaspettato: la memoria difensiva dell’avvocato Cancelmo, redatta nell’ambito di un procedimento disciplinare nei suoi confronti. Si trattava di un atto riservato, accessibile solo a specifici dirigenti comunali, eppure giaceva nella scrivania del sindaco arrestato. Il procedimento, avviato a seguito di una lettera anonima, accusava Cancelmo di omissioni nelle comunicazioni verso l’Ordine degli Avvocati. Ma è stato archiviato pochi giorni fa: una coincidenza temporale che appare carica di significato nel contesto di un’inchiesta che svela ogni giorno nuovi intrecci.

Secondo l’ipotesi investigativa delineata da Iurillo, si stava preparando un vero e proprio dossier per “neutralizzare” l’avvocato Cancelmo. Non un bersaglio qualunque: insieme alla segretaria comunale Candida Morgera, Cancelmo era una delle figure chiave dell’azione anticorruzione dell’amministrazione, e aveva sollevato dubbi su una dozzina di gare pubbliche e appalti, alcuni dei quali oggi al centro delle accuse mosse a Coppola e a 26 altri indagati. – Tra le anomalie individuate: la gestione del progetto “Campo Italia”, le faraoniche campagne di comunicazione affidate a personaggi legati a un discusso sensitivo locale, e appalti per la pubblica illuminazione. – Cancelmo ha inoltre curato pratiche spinose, tra cui solleciti su abusi edilizi e il caso di un pregiudicato noto per reati edilizi, di violenza e diffamazione citato in recenti interrogazioni parlamentari firmate da Francesco Borrelli e dall’ex ministro Sergio Costa. Una di queste, datata 15 maggio – pochi giorni prima dell’arresto – ipotizzava pressioni sul sindaco per non costituire parte civile contro l’imputato.

Il nodo dei dirigenti e la fuga dal palazzo

Il procedimento disciplinare contro Cancelmo era stato gestito da un collegio composto da tre membri, due dei quali oggi risultano tra i principali indagati. Solo il 26 maggio, a una manciata di ore dalle dimissioni in blocco della giunta, la squadra di governo approvava una delibera di rotazione degli incarichi per eliminare le incompatibilità. Troppe coincidenze, ancora una volta. Nel frattempo, anche il vice sindaco, gli assessori e i consiglieri si dimettevano, consegnando Sorrento al commissariamento, con Rosalba Scialla nominata commissaria prefettizia. L’ordine del giorno della prossima riunione per la sicurezza pubblica – presieduta dal prefetto Michele Di Bari – non è stato reso noto, ma il contesto lascia intendere che la questione sia tutto fuorché chiusa.

Nel frattempo, emblematico  il silenzio improvviso del settimanale locale Agorà, diretto dallo staffista del sindaco Francesco Di Maio, arrestato in flagranza insieme a Coppola. Le pubblicazioni del giornale, un tempo voce attiva della scena politica sorrentina, si sono interrotte bruscamente il giorno degli arresti. Un altro tassello di un puzzle che si compone lentamente, ma inesorabilmente.

L’inchiesta sul “Sistema Sorrento” continua a rivelare non solo un presunto sistema di favori e mazzette, ma anche un tentativo sistematico di zittire chi cercava di opporsi. L’avvocato Donatangelo Cancelmo, con il suo lavoro scomodo, sembra essere stato uno dei bersagli principali. La domanda che ora tutti si pongono è: quanti altri nomi e quante altre carte stanno ancora per venire a galla? L’inchiesta continua… – 05 luglio 2025

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