Penisola Sorrentina: Rosario Lotito e il mare dei pochi. Ancora una estate della vergogna tra silenzi, abusi e connivenze

Facebook
WhatsApp
Telegram
X
Threads
LinkedIn

Per l’esponente del M5S, un’estate che si annuncia rovente non solo per il clima, ma per l’ennesimo schiaffo al diritto dei cittadini a godere liberamente del proprio mare. Sulle spiagge della Penisola Sorrentina si consuma ancora una volta uno scandalo silenzioso, fatto di abusi tollerati, interessi protetti e complicità istituzionali.

Mentre le autorità locali e le amministrazioni comunali fingono di non vedere, i “soliti noti” – imprenditori spregiudicati e concessionari arroganti – continuano a comportarsi come padroni assoluti di un bene pubblico che dovrebbe appartenere a tutti. Le spiagge libere sono ridotte al lumicino, i prezzi degli stabilimenti balneari raggiungono cifre da capogiro, e i parcheggi – anche per i residenti – sono diventati un salasso quotidiano.

Un quadro indegno per una terra che dovrebbe fare dell’accoglienza e della fruibilità pubblica il suo biglietto da visita, e invece si chiude a riccio in una logica di esclusione e privilegio.

A sollevare il velo su questa realtà è Rosario Lotito, esponente territoriale del Movimento 5 Stelle, che lancia un grido d’allarme destinato a risuonare ben oltre la Penisola: “Andare al mare, in una terra che dovrebbe appartenere a tutti, è diventato un privilegio per chi può permetterselo, non un diritto di ogni cittadino. Non possiamo più accettare che le nostre coste siano gestite come fossero proprietà private, inaccessibili ai più. È tempo di una battaglia civica per il mare pubblico, libero e accessibile. Perché il mare è di tutti”.

Parole che risuonano come uno schiaffo a chi, con ostinato silenzio, permette che la costa venga trasformata in una cassaforte privata, protetta da tariffe proibitive e parcheggi a pagamento ovunque. In un tale contesto, la domanda sorge spontanea: dove sono le autorità preposte ai controlli? Dove sono i Comuni, le Capitanerie, la Regione? Perché si continua a chiudere gli occhi di fronte a uno scempio che si ripete ogni anno, puntuale come un rituale di sopraffazione? La misura è colma!

È arrivato il momento che i cittadini alzino la testa e rivendichino ciò che spetta loro di diritto: un mare pubblico, fruibile, inclusivo. Un mare che non sia il privilegio di pochi, ma il patrimonio di tutti. – 11 giugno 2025

Facebook
WhatsApp
Telegram
X
Threads
LinkedIn
Subscribe
Notificami
guest

0 Commenti
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments

Accessibility Toolbar

Non puoi copiare il contenuto di questa pagina.

 

0
Would love your thoughts, please comment.x