Una presenza non confermata ufficialmente né dal Comune né dalla Procura, ma che se vera, lascerebbe intendere un livello di attenzione straordinario su quanto sta accadendo nella nostra Città che nonostante le apparenze sembra essere sempre più nell’occhio del ciclone
Sorrento – La cartolina soleggiata della capitale del turismo in penisola sorrentina sembra avere colori sempre più cupi. All’indomani dell’arresto del sindaco Massimo Coppola e del suo stretto collaboratore Francesco Di Maio, accusati di corruzione e tangenti, la Città di Sorrento si ritrova in una situazione istituzionale e morale tutt’altro che edificante. A guidare temporaneamente il Comune è stata chiamata la commissaria prefettizia Rosalba Scialla, nominata dal Prefetto per garantire la continuità amministrativa. Ma il clima che si respira in città è tutt’altro che ordinario. Il commissariamento, pur garantendo una gestione tecnica e imparziale dell’ente, rappresenta una ferita aperta per la comunità, che si ritrova orfana di una guida politica e travolta da un’ondata di sfiducia.
A rendere il quadro ancora più denso di interrogativi e preoccupazioni è una voce che si rincorre sempre più insistentemente: la presenza in questi giorni in città del Procuratore Nicola Gratteri. Una presenza non confermata ufficialmente né dal Comune né dalla Procura, ma che – se vera – lascerebbe intendere un livello di attenzione straordinario su quanto sta accadendo nella cittadina costiera.
Nicola Gratteri, simbolo della lotta alle mafie, da anni sotto scorta per la sua attività contro la ‘ndrangheta, è noto per la sua riservatezza e per l’efficacia dei suoi interventi. Non è uomo da apparizioni casuali. La sua possibile visita, se confermata, segnerebbe un cambio di passo: Sorrento, fino ad oggi considerata al riparo da certe dinamiche, potrebbe essere entrata nel mirino di un’attenzione giudiziaria di alto livello. Secondo fonti non ufficiali, ci sarebbe stato un incontro riservato proprio all’interno del Comune. Tema del confronto? Legalità, prevenzione, infiltrazioni della criminalità organizzata. Parole che, fino a poco tempo fa, sembravano lontane dalla narrazione pubblica della città. Eppure oggi, dopo gli arresti e il terremoto politico, sembrano diventate tristemente attuali. La comunità osserva, in parte spaesata, in parte indignata, ma sempre più consapevole che la crisi non è solo amministrativa, ma culturale e sociale. È una sfida alla credibilità delle istituzioni, alla fiducia nei rappresentanti, al tessuto stesso della convivenza civile.
In attesa di conferme ufficiali, una cosa appare certa: la Sorrento da cartolina oggi potrebbe fare i conti con un lato oscuro che non può più essere ignorato. E forse proprio da questo confronto con la realtà potrà iniziare una nuova fase, più consapevole, più onesta, e pertanto più giusta. – 08 giugno 2024