Sorrento, il naufragio della coerenza: quando la politica si smarca solo a disastro avvenuto

Facebook
WhatsApp
Telegram
X
Threads
LinkedIn

A fare rumore non è solo la gravità delle accuse mosse dalla Procura di Torre Annunziata, ma anche le dichiarazioni, di ormai ex amministratori che ora si scoprono estranei,delusi e amareggiati

Sorrento – La città continua a rimanere sotto shock. Non solo per l’arresto del sindaco Massimo Coppola e del suo collaboratore Francesco Di Maio, travolti da un’inchiesta per corruzione che ruota attorno a una presunta tangente legata alla refezione scolastica. Lo sconcerto è aggravato da un altro spettacolo indecoroso: il rapido e grottesco allontanamento di ex alleati politici dal primo cittadino, in una corsa sfrenata a prendere le distanze, tardive, e pertanto ancora più discutibili.

A fare rumore non è solo la gravità delle accuse mosse dalla Procura di Torre Annunziata, ma anche le dichiarazioni, rilasciate ad alcuni organi di stampa, di ormai ex amministratori che ora si scoprono “estranei”, “delusi”, “amareggiati”. C’è chi parla addirittura di una “pulizia necessaria” e chi, come l’ex assessore Rossella Di Leva ,esponendosi anche sui social,  si ritrova a interpretare il ruolo della vittima politica dopo anni di fedeltà incondizionata e presenza costante a fianco di Coppola, persino nei più banali set fotografici. “Ora capisco gli attacchi subiti sui media”, ha dichiarato, riferendosi a quelli che definisce tentativi di “annullamento politico”. Ma nessuna autocritica, nessun segnale di comprensione del malessere cittadino. Solo una difesa personale, autoreferenziale e slegata dal disastro politico che ha contribuito a sostenere.

Sembra quasi che l’intero consiglio comunale sia stato ostaggio di una personalità autoritaria e ingestibile. Eppure, fino a poche ore prima dell’arresto, se si esclude il consigliere Ivan Gargiulo,nessuno ha avuto nulla da eccepire su decisioni amministrative spesso controverse, prese nel silenzio complice della giunta e dei consiglieri. Non si può pensare che soltanto l’ex esponente del Pd, conosceva bene i fatti legati a quello che poi è stato definito dai magistrati “il sistema Sorrento”. Per tanti cittadini, risulta ora poco credibile che membri della maggioranza, che adesso ne prendono le distanze,non fossero al corrente di quanto accadeva.

Luigi Di Prisco, presidente uscente del consiglio comunale, oggi parla di “muro di gomma” e di “clima irrespirabile”. Ma per anni quel muro è rimasto ben saldo, e a nessuno è venuto in mente di denunciarlo pubblicamente o assumere posizioni critiche. nemmeno qundo  vi era già il sentore che il clima stava diventando isopportabile.  Le sue affermazioni su delibere condivise “con senso delle Istituzioni” e su un atto di “responsabilità” , ora tardive, suonano goffamente difensive, più che chiarificatrici. Se davvero esisteva un disagio così profondo, perché aspettare il crollo dell’intero sistema per sollevarlo? Eppure una parte, seppur minima della cittadinanza, dopo Ivan Gargiulo, sperava tanto in una improvvisa presa di posizione del presidente Di Prisco che è  tardata a venire. Nel frattempo  gli eventi e la magistratura hanno anticipato i tempi

E poi ci sono le parole di Paolo Pane, vicesindaco dimissionario, che si dice “travolto da sentimenti contrastanti” e “fiducioso nella magistratura”. Anche lui, fino a pochi giorni fa, era parte integrante di una macchina amministrativa che oggi, alla luce delle indagini, mostra crepe profonde e comportamenti istituzionali quanto meno opachi. L’impressione è quella di trovarsi davanti all’ennesimo caso di politica camaleontica, dove si passa con disinvoltura dal sostegno cieco all’improvvisa smarcatura. Una classe dirigente che, con cinismo e poca dignità, cerca di riposizionarsi politicamente, approfittando del vuoto di potere per salvarsi la faccia, e magari la carriera.

Il tradimento ai danni della Città non è solo quello di chi, eventualmente, ha intascato tangenti. È anche quello di chi ha taciuto, ha assecondato, ha sorriso a favore di telecamera pur sapendo – o sospettando – che qualcosa non andava. Un tradimento silenzioso, ma non meno grave. Forse ancora più subdolo. – Tacere adesso, di fronte all’umiliazione pubblica di un’intera comunità, sarebbe stato un gesto di rispetto e di maturità. Ma per molti di questi ex amministratori, la tentazione di riscrivere la propria storia personale – pulita, integra, ignara – ha prevalso su ogni decenza istituzionale.

Quel che resta oggi è una città ferita, tradita e incredula. Sorrento non meritava questa fine di consiliatura, né l’improvviso moralismo di chi ha condiviso per anni lo stesso percorso e ora tenta di riscriverlo. Di fronte ad un tale scenario necessita dire, in chiare lettere, che se questa è la classe dirigente che si è riusciti ad esprimere, allora forse sì, siamo davvero di fronte alla peggior stagione politica della storia cittadina. – 28 maggio 2025

.

Facebook
WhatsApp
Telegram
X
Threads
LinkedIn
Subscribe
Notificami
guest

0 Commenti
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments

Accessibility Toolbar

0
Would love your thoughts, please comment.x