La rabbia dei cittadini tra sfollati, mancati aiuti e la sensazione di abbandono. Mentre si annuncia la Coppa America, il quartiere chiede sicurezza, non regate.
Napoli – “Vogliamo risposte, non regate.” È il grido che si è alzato da Bagnoli, dove ieri sera i residenti sono scesi in piazza per chiedere soluzioni immediate all’emergenza bradisismo che da mesi sta sconvolgendo l’area flegrea. La paura dei terremoti – l’ultima scossa da 4.4 ha lasciato il segno – si è trasformata in rabbia. Troppe promesse, pochi fatti.
Mentre il governo e il Comune brindano alla Coppa America 2027 che si terrà proprio a Napoli, i cittadini denunciano l’assenza di aiuti concreti. Circa 700 persone sono ancora sfollate dal sisma del 13 marzo. Nessun contributo ricevuto, nessun aiuto per mettere in sicurezza le abitazioni danneggiate. Gli alberghi che ospitano alcuni di loro garantiscono un tetto solo fino al 30 maggio. “Acqua che non toglie sete”, commentano dall’Assemblea Popolare di Bagnoli e Campi Flegrei, promotrice della manifestazione.
Il sindaco Manfredi ha annullato all’ultimo minuto un incontro con i residenti, alimentando la sensazione di essere stati lasciati soli. “Il Comune deve scegliere da che parte stare: con i cittadini o con chi vuole speculare sul nostro territorio”, attaccano i delegati presenti ieri all’incontro finalmente avvenuto a Palazzo San Giacomo. Dei 200 richiedenti del CAS (Contributo per l’Autonoma Sistemazione), solo 77 hanno ricevuto qualcosa.
La notizia dell’evento internazionale di vela a Bagnoli è stata vissuta come una provocazione. “Miliardi per le barche, zero per la messa in sicurezza delle case”, ha denunciato Diego Civitillo, consigliere municipale. Lo stesso tono critico arriva da Eddy Sorge dell’Assemblea Popolare: “Il ministro Musumeci parla ora di stato di emergenza, ma per due anni non ha fatto nulla. Ora vuole farci andar via. È chiaro: vogliono spianare la strada agli interessi turistici, non alla nostra sicurezza.”
La tensione cresce, la fiducia crolla. E martedì i comitati flegrei promettono una grande manifestazione. “Il futuro di questo territorio non si decide senza di noi”, avvertono. Le istituzioni ascolteranno prima che sia troppo tardi? – 17 maggio 2025