Castellammare, 11 arresti per camorra: spunta una casa regalata per addomesticare una testimonianza sull’omicidio Scelzo

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E’ quanto riporta in un articolo de “Il Fatto quotidiano” il famoso  giornalista d’inchiesta, Vincenzo Iurillo.  Ancora il clan D’Alessandro sotto i riflettori: retata della DDA di Napoli tra estorsioni e pressioni sulla figlia di una vittima.

A diciannove anni dall’omicidio di Pietro Scelzo, ucciso con undici colpi di pistola nell’androne di casa sua a Castellammare di Stabia, il suo nome torna drammaticamente al centro di un’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Undici arresti sono stati eseguiti dai carabinieri di Torre Annunziata su mandato della DDA di Napoli, guidata dal procuratore Nicola Gratteri, con il pm Giuseppe Cimmarotta in prima linea. Tra i reati contestati agli indagati figurano associazione camorristica, estorsione e – caso inquietante – la presunta corruzione di una testimone chiave, Katia Scelzo, figlia della vittima.

Secondo quanto riportato da Vincenzo Iurillo su “Il Fatto Quotidiano”, alla donna sarebbe stata intestata una casa come contropartita per una deposizione favorevole a Vincenzo Ingenito, cognato di Luigi D’Alessandro, considerato uno dei mandanti dell’omicidio del padre. La Scelzo, sentita in aula nel febbraio 2022, avrebbe negato l’esistenza del clan D’Alessandro e qualsiasi legame tra Ingenito e l’organizzazione camorristica. Pochi mesi dopo, a settembre, un atto notarile formalizzava la consegna dell’immobile, senza alcun esborso economico da parte della donna.

Il Gip ha respinto la richiesta d’arresto nei suoi confronti per “assenza di esigenze cautelari”, ma l’episodio resta al centro del nuovo mosaico investigativo che delinea ancora una volta la pervasività del clan sul territorio stabiese.

Nelle 16 pagine dell’ordinanza emergono anche nuovi episodi estorsivi, con il coinvolgimento di un professionista stabiese che avrebbe fatto da tramite tra il clan e una ditta edile vittima del racket.

L’inchiesta punta i riflettori su Vincenzo D’Alessandro, detto “’o zio”, ritenuto oggi il reggente della cosca. Un nome già noto, che torna in scena in un contesto che sembra confermare la difficoltà – o la reticenza – di liberare completamente Castellammare di Stabia dalla morsa della camorra. – 15 maggio 2025

Fonte: Il Fatto Quotidiano
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