Ancora una volta si sceglie l’effetto annuncio, più utile alla propaganda che al bene comune. I cittadini sorrentini, quelli che resistono e che sperano ancora in un futuro diverso, meritano ben altro che una riduzione simbolica.
Sorrento – Un taglio del 4,5% sulla tassa sui rifiuti. È questo l’annuncio che il sindaco Massimo Coppola ha proclamato con enfasi al termine dell’ultimo consiglio comunale, definendo la misura “un risultato importante, frutto di una strategia coerente dell’amministrazione”. Un risultato celebrato con slogan dal tono rassicurante – “Dalla parte dei sorrentini, sempre!” – e rilanciato a gran voce da una stampa vicina al palazzo.
Ma a ben guardare, dietro il taglio simbolico si cela una realtà ben più complessa. Viene da chiedersi: il sindaco Coppola vive davvero la quotidianità dei suoi concittadini? Oppure, al di là di eventi mondani e manifestazioni costose, ha perso il contatto con le esigenze reali di una città che vive da tempo detrminati disagi e che nel frattempo si sta lentamente svuotando?
Negli ultimi anni, infatti, Sorrento è diventata l’emblema di un turismo sempre più invadente, spesso di massa e di bassa qualità, che genera profitti per pochi ma forti disagi e costi altissimi per i residenti. Una popolazione sempre più ridotta, costretta a fare i conti con prezzi fuori scala: dai generi alimentari ai trasporti pubblici (spesso inefficienti), dai parcheggi ancora a due euro l’ora anche per i residenti, fino a una semplice sosta al bar o una cena in famiglia, diventati veri e propri “lussi”.
È il paradosso del “sorrentino turista nella propria città”. Una comunità che vive in mezzo a milioni di visitatori ogni anno, ma che non riceve adeguata attenzione o tutela. Il traffico caotico e incontrollato, le strutture extralberghiere nei condomini, l’occupazione spesso illegittima del suolo pubblico da parte di molte attività commerciali, l’assenza di controlli e una sicurezza percepita sempre più come un miraggio: sono questi i veri problemi quotidiani dei residenti.
A tutto ciò si aggiunge una crisi abitativa che sta spingendo sempre più giovani a emigrare, privando la città di energie e futuro. Un’emorragia demografica che sembra non preoccupare abbastanza chi oggi governa.
E allora, da che parte sta davvero questa amministrazione? Dalla parte dei cittadini che nel 2020 avevano creduto in un cambiamento, sognando una città più verde, più accessibile, più umana? O dalla parte di imprenditori spregiudicati e “soliti noti”, pronti ad approfittare di ogni vuoto normativo con il tacito benestare di chi dovrebbe vigilare?
Il risparmio sulla Tari, seppur positivo sulla carta e per una città e un territorio in cui la raccolta differenziata ha raggiunto livelli record, appare dunque come una foglia di fico. Perché in un Comune che incassa oltre otto milioni di euro solo dalla tassa di soggiorno, cui si aggiungono i ricavi da parcheggi e strisce blu, un segnale davvero forte avrebbe potuto – e dovuto – essere un taglio molto più incisivo per i residenti, sul modello di altre località turistiche realmente virtuose.
Invece, si è scelto ancora una volta l’effetto annuncio, più utile alla propaganda che al bene comune. Ma i cittadini sorrentini, quelli che resistono e che sperano ancora in un futuro diverso, meritano ben altro che una riduzione simbolica. Meritano risposte concrete, scelte coraggiose e soprattutto un’amministrazione che stia davvero dalla loro parte. – 01 maggio 2025