Marittimi, ennesimo appello al governo a dare risposte sulle ataviche criticità del comparto

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Parte da Piano di Sorrento su iniziativa di Salvatore Mare, sperando in una adeguata e maggiore sensibilità rispetto al passato, l’ennesimo invito al governo a dare delle risposte circa le ataviche problematiche che da decenni ormai caratterizzano l’intero comparto della marineria italiana.

Qualche settimana fa, una rappresentanza di marittimi professionisti, supportata dall’Associazione Culturale Identità Mediterranea,tramite una lettera aperta  ha interpellato il governo e in particolar modo il Ministero dei Trasporti, ha rinnovando l’invito a dare delle risposte alle ataviche criticità che ormai da decenni caratterizzano l’intero comparto della marineria italiana. L’obbiettivo rimane quello di dare voce  e restituire alla Gente di Mare un riconoscimento tangibile e concreto, attraverso leggi e normative più eque, dignitose e soprattutto legittime. A tal fine,  Salvatore Mare, Carlo Francesconi, Claudio Tomei, Gaetano Cataldo, Marco Pardini, Antonino Persico e Michi Palma, firmatari della missiva, hanno contemplato diversi punti inerenti le problematiche del lavoro marittimo. Una crisi che si trascina ormai da tempo quella del settore marittimo caratterizzata da precarizzazione e disoccupazione  che ha portato alla decimazione di intere generazioni di naviganti. Uno stato di cose, si sottolinea nella missiva, non solo da imputare alle politiche governative ma anche ad una logica di tutela degli interessi delle Società di Armamento e dei Centri di Formazione, cui è stato garantito il business con il depotenziamento dell’Istituto Nautico con la cosiddetta riforma Gelmini. Un impegno costante e che si rinnova  quello di Salvatore Mare giacchè gia nel 2019, insieme ad altri attivisti del M5S. sottopose al governo di allora  un documento che descriveva minuziosamente le problematiche che assillavano la Categoria e le criticità del Lavoro del Mare. Una testimonianza che raccoglieva le esperienze raccontate dai marittimi italiani, rappresentata in apposita Commissione Parlamentare convocata e presieduta dall’on. Luigi Gallo, con la partecipazione attiva dell’oceanografa nonché senatrice Virginia La Mura. Tale fu l’ennesima occasione per ribadire quanto fosse irrazionale e normativamente scorretto ritirare i certificati di competenza in caso di mancata maturazione di un determinato periodo di navigazione, costringendo i marittimi a rifare esami già sostenuti, magari semplicemente perché non si prevede il rinnovo dopo la data di scadenza, oltre a denunciare l’abolizione dell’Istituto Nautico, e le difficoltà delle matricole del Diporto e della Pesca. Si confida pertanto che tale iniziativa, possa suscitare interesse da parte dell’attuale esecutivo per un settore come quello del trasporto marittimo e pertanto dei lavoratori del mare sempre più strategico per una Paese la cui economia è fondata sul settore terziario e sull’industria di trasformazione. – 15 marzo 2025

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