Probabilmente non viene affatto tollerato che una amministrazione comunale del territorio sorrentino, andando forse contro la storia e carte alla mano, si ribelli contro decisioni imposte dall’alto. Allo stesso tempo risulta essere sconfortante che un territorio, forse mal rappresentato, non riesca a camminare con le proprie gambe ma bensì, visto le ataviche criticità mai risolte, continua a piegarsi , in modo servile a determinate imposizioni.
Sant’Agnello – Non si spengono ancora le polemiche tra l’incontro/scontro, di una settimana fa al Teatro Tasso a Sorrento, tra il governatore Vincenzo De luca e il sindaco di Sant’Agnello Antonino Coppola circa la mancata realizzazione dell’Ospedale unico. Una vicenda che continua a far discutere e che intorno alla quale ruota il futuro della sanità in penisola sorrentina. Forse potrebbe essere stata la fraintesa sfacciataggine, quella del Sindaco, di sedersi in prima fila che probabilmente ha urtato la sensibilità del Governatore della Campania, durante l’evento di giovedì scorso, circa la dismissione del depuratore a Marina Grande. Una presenza , quella del sindaco Antonino Coppola, dovuta al rispetto istituzionale verso il presidente regionale, ma che potrebbe essere stata scambiata per una provocazione personale, all’indomani della nota vicenda dell’Ospedale Unico di Sant’Agnello che ormai vede la nuova Amministrazione comunale contrapposta alla Giunta regionale. Il governatore durante il suo intervento dal palco, ancora una volta,ha tenuto a sottolineare in modo incisivo come Sant’agnello, sia “l’unico caso al mondo dove si propone un ospedale nuovo e dicono di no!” Una sorta di rimprovero pubblico che ha provocato la reazione del Sindaco che al termine dell’evento avvicinandosi al Governatore ha contestato la definizione di “manfrina” con cui De Luca ha definito l’atteggiamento assunto dall’amministrazione santanellese in tale vicenda. Un comportamento mal tollerato dal Governatore, dal quale è scaturita una vera e propria aggressione verbale nei confronti del Primo cittadino santanellese, per giunta immortalata in un video diventato poi virale sui social. Nel quale, il presidente chiedeva anche i danni subiti dalla Regione che ammonterebbero a 4 o 5 milioni di euro , per la mancata realizzazione del nuovo ospedale. Non solo, De Luca con la stessa enfasi ha fatto presente al sindaco che semmai si continuasse a sollevare la questione del ,rischio idrogeologico vorrebbe dire che l’intera area è a rischio e che quindi doveva di essere sgomberata. Ora sembra chiaro che dopo tante battaglie portate avanti dagli ambientalisti e da gran parte della comunità santanellese, che vede nel neo sindaco un punto di riferimento e a cui ,nell’occasione, non è stata data la possibilità di una seppur minima replica, vedersi inquadrati come degli stupidi dal presidente di Regione, perché non vogliono l’ospedale, sembra essere alquanto riduttivo. Quando è arcinoto che in primis per svariate volte si è messo in evidenza, sia da parte dell’Amministrazione comunale che dai cittadini di Sant’Agnello che si vuole l’ospedale, ma ubicato altrove. Fornendo anche delle valide alternative e allo stesso tempo, ribadendo ed evidenziando tutti gli elementi ostativi. Tra cui, le differenze non del tutto “trascurabili” evidenziate dall’esame delle carte progettuali, esaminate in Consiglio Regionale e quelle portate all’attenzione del Consiglio Comunale.
Tra cui la comparsa di un piano in più, l’elisoccorso, e l’eliminazione del parcheggio. Secondo l’Avvocato Johnny Pollio, difensore storico del Wwf Terre del Tirreno, “il Consiglio comunale ha corso il rischio di approvare un progetto che non era conforme alla variante approvata in Regione, e l’opera sarebbe stata sequestrata”. Altra anomalia , evidenziata dall’Avv. Pollio, era nell’area individuata: troppo vicina al centro storico, destinata a ingorgare ulteriormente un traffico già ai limiti e senza un parcheggio interrato sarebbe stato un vero e proprio disastro. Soprattutto di fronte a una strada in cui sussiste un alto rischio idrogeologico perché realizzata su un vallone ricolmato di materiale di scarto. A tale proposito bisogna ricordare che varie sono state le voragini apertosi nell’area circostante negli ultimi decenni senza che le amministrazioni comunali dell’epoca abbiano sollevato la questione della sicurezza e la stabilità degli edifici circostanti. Infine l’abbattimento, con un costo non irrisorio, di una struttura di recente costruzione, come l’Ospedale del Lauro, che dovrebbe far posto al nuovo nosocomio, sembra tale una stupidità! Tenendo anche conto che tale struttura offre da anni servizi di primaria importanza per il territorio peninsulare e che il nuovo ospedale non verrebbe realizzato in pochi mesi lasciando , in tal modo, la comunità orfana di servizi di vitale importanza. Pertanto, il 16 settembre dello scorso anno, il Consiglio Comunale, con 7 voti favorevoli e 4 contrari, accolse le osservazioni contrarie al progetto presentate da Wwf Terre del Tirreno, ambientalisti e da una parte della cittadinanza residente nei pressi dell’area di via Mariano Lauro individuata per la realizzazione dell’ospedale e che ora ospita il Distretto Asl. Con conseguente bocciatura della variante al Piano urbanistico territoriale approvata il 9 gennaio 2023 in Consiglio Regionale, pur di spianare la strada al progetto, la maggioranza De Luca aveva cambiato la legge regionale paesaggistica. Ma con i pareri dell’urbanista Alessandro Dal Piaz e dell’amministrativista Aldo Starace, il sindaco Coppola e i suoi, imperterriti seguaci sono andati fino in fondo. Senza tener conto di un’Opposizione che nei suoi interventi ha sollevato presunti conflitti d’interesse all’interno del consesso, e ha annunciato l’invio della delibera alla procura della Corte dei Conti. Ci sono cinque milioni di euro già spesi per gli studi di fattibilità, la progettazione, i rendering e qui le richieste dell’altro giorno da parte di De Luca. Nello specifico, il fatto che ora il governatore batte la questione sull’unico tasto a sua disposizione, il rischio idrogeologico e alcune tesi circa il suo mitigamento, senza concedere alcuna, seppur minima, possibilità di replica al Sindaco Antonino Coppola, potrebbe rappresentare la conferma di una evidente difficoltà.
Chiaramente dall’opposizione locale, dimenticando forse le tante, talvolta gravi situazioni ancora in sospeso che l’hanno vista protagonista quando era maggioranza, tra cui quella di vedere affossata la sanità in penisola senza muovere un dito e allo stesso tempo rimanere inerti per anni di fronte alle innumerevoli ataviche criticità di cui il territorio soffre (e che i sindaci peninsulari dovrebbero perennemente contestare ai vertici regionali) si continua in modo servile a supportare determinate tesi. Ora è evidente che l’ennesima esibizione del governatore viene presa come un momento di riscatto. Una opportunità per mettere ancora una volta in cattiva luce l’operato dell’attuale Primo cittadino. Si continua a porre l’attenzione su quella che viene fatta passare come “arroganza politica” da parte di Antonino Coppola. Ovvero, continuare a bloccare un’opera a cui hanno lavorato, nel corso di quindici anni, sindaci e amministrazioni, locali e regionale, Asl, tecnici, imprese per far operare quel salto di qualità alla sanità ospedaliera della Penisola sorrentina. Prendendo ora spunto dai consueti modi alquanto coloriti usati dal governatore nei confronti del sindaco Antonino Coppola, al Teatro Tasso (mai luogo fu più appropriato) si pone più volte l’accento sul termine” manfrina” il fatto di aver visto chiaro in quello che invece, per più volte, è stato definito un “vero pasticcio”. Nello specifico, si coglie l’ennesima opportunità per mettersi in luce facendo passare come manfrina che tanti medici evitino quello che resta degli ospedali sorrentini e delle tante criticità, legate alla sanità di cui da decenni soffre una intera comunità. Mentre è risaputo che l’attuale stato dell’assistenza sanitaria in penisola è dovuto soprattutto all’inerzia e forse alla mancanza di attributi, da parte degli esponenti politici locali nell’ affrontare a certi livelli determinate questioni. Risulta inoltre essere opportunismo cogliere l’occasione per incolpare ora un Primo cittadino ,dopo soltanto pochi mesi di amministrazione e far passare come “manfrina” il cestinare un lavoro di dieci anni senza cercare rimedi a eventuali problemi urbanistici e idrogeologici. A tale proposito ci sarebbe da chiedersi cosa hanno amministrato e come si sono posti di fronte a determinate criticità , compreso l’evidente dissesto idrogeologico, le amministrazioni precedenti.
Proprio in merito al rischio idrogeologico, circa il quale si sostiene che il sindaco Coppola abbia scatenato un putiferio senza prima verificarne la sussistenza e nel caso mettere in sicurezza tutta la zona, ci sarebbe da dire che in merito a tale criticità , non è l’attuale sindaco a deciderla oppure a crearsela, ma bensì è una concreta realtà che in quell’area, sussiste da sempre. Dove più volte la natura ha fatto sentire la sua voce , quindi non è qualcosa che si scopre oggi e pertanto già da tempo si avrebbe dovuto agire in tal senso. Quindi nessun vittimismo da parte dei vertici dell’amministrazione, come, cogliendo l’occasione, si vorrebbe far passare l’intera vicenda. D’altronde, non avendo avuto la possibilità di una replica in diretta, il successivo commento del sindaco su face book anche sotto tale aspetto è stato molto chiaro: “In alcune occasioni, purtroppo la politica manifesta la sua faccia peggiore,l’arroganza del potere e peggio del pensiero unico. Il rispetto delle persone, ancor prima delle istituzioni, non dovrebbe mai mancare. La politica che non ascolta diventa distante dai cittadini, li allontana. Resto aperto al dialogo. Abbiamo un obbligo morale di evitare narrazioni semplicistiche su temi importanti, uno tra tutti la salute, di continuare a ricercare, seppur faticosamente, mediazioni che non siano opportunistiche. Ringrazio i tanti che mi stanno esprimendo solidarietà“. Infine, bisognerebbe una volta per tutte evidenziare che le problematiche relative alla sanità in penisola sorrentina, non sono legate e magari risolte con la sola realizzazione di un nuovo ospedale che vedrebbe la luce poi tra qualche anno, ma bensì, per un territorio che rappresenta una grossa fetta del pil regionale, potrebbero essere risolte avendo, una buona volta, le capacità e forse anche gli attributi, di batter i pugni sul tavolo e rendere, almeno per il momento, operativi ed efficienti i due Pronto Soccorso esistenti. Invece proprio su tale punto che si continua a fare manfrina ed accodarsi al volere di chi dal capoluogo viene a imporre, senza consentire alcuna replica, il suo volere sul territorio. – 26 aprile 2024 – salvatorecaccaviello
L’arroganza di De Luca è il teatrino peggiore che abbiamo visto in questi anni, nei confronti dei migliaia cittadini di S.Agnello e non solo, se parliamo di manfrine non sono certamente da accollare al sindaco Coppola , chi sa dove sono finiti i cinque milioni di euro, senza alcun dubbio a discapito dei cittadini peninsulari e della sanità messa in ginocchio,in dieci anni di malgoverno.